Perchè non bisogna regalare cuccioli durante le festività

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🎁🐾 Regalare un cane significa impegnare la persona che lo riceve per i prossimi 10-15 anni!

Sei sicuro che gradirebbe questo impegno??
Prendere un cane deve essere una scelta consapevole non dettata dall’impulso del momento!

Voglio condividere con te un articolo tratto dal blog di Valeria Rossi. Mi auguro che sia per te motivo di riflessione…

Cuccioli per Natale? Per l’ennesima volta…parliamone.

Non regalate cuccioli a Natale! Il cucciolo regalato a Natale viene abbandonato all’Epifania!
NO ai cuccioli per Natale!

Frasi come questa, nei prossimi giorni, si leggeranno un po’ ovunque, sul web e altrove: e siamo tutti d’accordo, anzi ho scritto spesso anch’io cose del genere.
Però, se andiamo oltre le frasi ad effetto e ragioniamo un attimino sui motivi che ci inducono a pronunciarle, ci renderemo conto che parlare solo di “Natale” è un po’ fuorviante.
Voglio dire: cosa cambia tra il cucciolo regalato e Natale e abbandonato all’Epifania, e quello regalato il 30 luglio e abbandonato a Ferragosto?
Il problema non è certo il tipo di  ricorrenza: il problema è la superficialità con cui si regalano animali come se fossero telefonini o Barbie.
Ma questo può accadere a Natale, a Pasqua, a Ferragosto e in tutto il resto dell’anno: l’unica differenza sta nel fatto che a Natale si fanno più regali della media e quindi il fenomeno diventa più macroscopico.
Qual è il rischio connesso?
Semplice: è il rischio che la Sciuramaria eviti accuratamente di impacchettare cuccioli a Natale…ma poi passi col nipotino davanti al pet shop il 15 marzo, veda i cuccioli dell’Est esposti in vetrina, senta il bambino che grida “Nonna, nonna, guarda! Ne voglio uno!”, entri e lo compri sentendosi perfettamente a posto con la coscienza, perché non è mica Natale e quindi il cucciolo si può regalare.

Allora, Natale o meno che sia, cominciamo a ricordare che:

– un cane NON si regala MAI  “a sorpresa”,

soprattutto a persone che non hanno mai manifestato il desiderio di averne uno. L’inserimento di un cane in famiglia dev’essere una scelta meditata e responsabile, non una cosa che ti arriva all’improvviso tra capo e collo.
Regalereste un neonato alla vostra amica del cuore, o magari un bel nonno impacchettato e col fiocchetto in testa al vostro fidanzato?
E’ la stessa identica cosa!
Un cane richiede impegno, tempo, responsabilità, spese economiche: se non come un bambino, quasi. Non potete rifilarlo a tradimento a qualcuno che non è pronto per riceverlo. Nè a Natale, né MAI.

– un cane non si acquista/adotta MAI sulla spinta dell’emotività del momento

(il classico “Ohhh che amoreeee! DEVO portarmelo assolutamente a casa!“, che due giorni dopo, mentre si ripulisce casa da pisciate e cagate varie, diventa “Ahhhh che palle! DEVO assolutamente togliermelo di casa”).
Che i cani – specialmente i cuccioli – piscino, caghino, rosicchino, abbaino, ti tengano sveglio per diverse notti, creino problemi con i vicini e facciano litigare con la moglie non è certo una cosa che si scopre da un giorno all’altro.
Lo sanno tutti perfettamente, a meno che non vivano a Puffolandia (dove, se non ricordo male, di cani non ce ne sono: c’è il gatto di Gargamella, ma cani non mi pare di averne mai visti).
Quindi, quando scatta l’impulso dell’”ohhh che amoreeeee!“, basta connettere un attimo il cervello e ragionare cinque minuti: dopodiché, se si trattava solo di un impulso momentaneo, passerà senza far danni.
Se invece si è presa piena coscienza di tutti i problemi che il cane comporterà, ma si è disposti ad affrontarli e superarli in cambio di tutto l’affetto e la gioia che un cane porterà nella nostra famiglia, allora il cucciolo possiamo anche prendercelo: che sia Natale o meno.

– un cane non è MAI un “regalo per i bambini”,

ovvero un cane non è un giocattolo. Questa frase l’avrete già letta, sentita, vista in tutte le salse, ma non bisogna stancarsi di ripeterla perché il concetto di cucciolo=giocattolo sta alla base della stragrande maggioranza degli abbandoni, in ogni periodo dell’anno. TUTTI i  bambini del mondo vorrebbero un cucciolo, ma il 90% dei bambini del mondo dopo il terzo giorno smette di occuparsene e la patata bollente passa interamente ai genitori, per quante promesse e giuramenti fossero stati fatti in merito.

Detto, questo, però, bisogna anche tener conto di alcuni rischi “strettamente natalizi”: che vanno dalle pressioni di chi il cane lo vuole (bambini in primis), che  sotto Natale si moltiplicano per mille, al boom di offerte di cui il mercato ci bombarda in questo periodo, con intensità decisamente maggiore rispetto al resto dell’anno, mentre la qualità proporzionalmente si abbassa.
Negozi e pseudoallevamenti (quelli che vendono “cuccioli di tutte le razze”, e che nove volte su dieci sono importatori o grossisti, non certo allevatori)  in questo periodo lanciano “offerte speciali natalizie” a tutto spiano, che possono illudere l’ingenuo acquirente di poter fare l’”affarone”.
Sono fornitissimi di ogni tipologia canina immaginabile, anche delle razze più insolite: il che significa che decine di migliaia di fattrici, nei Paesi dell’Est e non solo, sono state “messe sotto” a sfornare più cuccioli possibile, a tutto spiano, in catena di montaggio, perché a Natale “ne servono tanti”.
Quindi hanno ri-partorito anche cagnette che magari avevano appena finito di allattare la cucciolata precedente, pratica pericolosissima per la salute di cagne e cuccioli; sono state messe in riproduzione cagne al primo calore, che è un po’ l’equivalente di far fare un figlio a una ragazzina di dodici anni; sono state messe “in produzione” anche cagne che somigliano vagamente alla razza di cui c’è maggiore richiesta, tanto i cuccioli sono cuccioli, mica ti accorgi se sono puri al 100% o al 50% o neanche quello.

La produzione intensiva prevede anche che i cuccioli vengano spediti per il mondo in tempi brevissimi, per arrivare a destinazione quando sono ancora più piccoli possibile e quindi più appetibili per il pubblico: il che significa svezzamenti anticipati, mobilitazione dei cuccioli in periodi sensibili della loro vita psichica, che richiederebbero la permanenza nella famiglia canina di origine per evitare futuri problemi di carattere…e un’ulteriore lunga serie di maltrattamenti fatti e finiti che non sto ad elencare fino in fondo, perché spero che il concetto si sia capito. La produzione natalizia di provenienza cagnara, italiana o straniera che sia, è ad altissimo rischio di mortalità infantile o – nei casi più “fortunati”, ovvero quelli in cui il cucciolo non crepa a pochi giorni dall’acquisto – di futuri cani dalla salute incerta e dal carattere rovinato per sempre.

Rovescio della medaglia: l’allevatore serio, che ha programmato una cucciolata seria e che se la ritrova pronta proprio a Natale, non per scelta commerciale ma perchè i tempi sono casualmente coincisi con la festività, non avrà fatto nulla di diverso da tutte le altre volte e avrà a disposizione cuccioli del tutto equivalenti a quelli nati in altri periodi dell’anno.
Quindi, se si è fatta una scelta ragionata, sviscerata a lungo e per bene, sul tema “prendere un cane” e se ci si rivolge ad un Allevatore con la A maiuscola per l’acquisto del cucciolo, nuovamente non cambia nulla tra Natale e Ferragosto… se non per il fatto che ci si potrà levare il gusto di presentare al bambino di casa la cestina col cucciolo messa sotto l’albero. Che, diciamolo, è sempre un gran bel momento di idillio familiare.

Per cui prima di prendere un cane:

a) riflettete, meditate, informatevi.

Soprattutto, parlate con persone NORMALI che già hanno un cane: non solo con l’allevatore, che minimizzerà i problemi. Ma non solo per una questione di comodo, perché “vuole vendere”… bensì perché li vede davvero come “minimi”. Non per niente fa l’allevatore di cani!
Io, per esempio, resto sempre sgomenta ed allibita quando qualcuno mi confessa di aver dato via il suo cane perché “sporcava tutta la casa”, o “saliva sul letto o sul divano”, o altre motivazioni che a me fanno pensare automaticamente: “Ma sono pazzi?!?”… perché io non ci trovo nulla di strano.
Per me è normalissimo avere matasse di pelo che vagano per i corridoi tipo palle rotolanti del deserto; è la norma avere i divani pieni di personaggi con la coda che devo spostare di peso per sedermi; è ordinaria amministrazione entrare in bagno la mattina e piazzare il piede nudo in una chiazza di vomito fresco di giornata.
Però, pensandoci un po’ più a fondo, arrivo anche a capire che quella che per me è la norma per altri può essere una catastrofe incontenibile: e non è che gli altri siano necessariamente pazzi. Anzi, forse la pazza sono io (e per loro lo sono sicuramente).
Il fatto è che non siamo tutti uguali, ovvietà che, però, talvolta ci sfugge.
Quindi, prima di prendere un cane, è meglio sentire il parere di persone affini a noi, al nostro modo di pensare, alle nostre esigenze e così via: perché se parlate con una come me, sentirete solo tessere lodi sperticate… in cui credo veramente.
Per me è assolutamente inconcepibile vivere senza animali.
Però, per voi, potrebbe essere inconcepibile vivere CON.
Ed è meglio pensarci prima che dopo.

b) Non cadete nelle trappole (natalizie e non) delle “super-offerte” economiche.

Allevare bene una cucciolata ha sempre gli stessi costi, che sia Natale, Pasqua o Capodanno:  se il prezzo dei cuccioli scende, significa che si è speso meno all’origine e quindi che non si sono fatte sverminazioni e vaccinazioni, che si è usato un mangime “da tanto al mucchio”, che non si sono seguite neppure le norme più elementari che fanno crescere i cuccioli in modo rispettoso e corretto. NESSUNO AL MONDO, né l’allevatore iper-serio né il peggior cagnaro, vi farà sconti (natalizi o meno) per la bella faccia vostra.
Mettetevelo bene in testa, anzi piantatevelo proprio col martello: i “cani nei saldi” non esistono e non possono esistere.

c) Non cedete al sentimentalismo fine a se stesso,

che si tratti di cuccioli in vetrina con gli occhioni languidi o di canili che vi spingono a “regalare tesori”.
Il cane deve essere sempre e solo una scelta re-spon-sa-bi-le, fatta dopo aver valutato ogni possibile pro e ogni possibile contro. E questa scelta la si può fare per la propria famiglia, ma assolutamente MAI per la famiglia di qualcun altro.

Quindi ripeto, sottolineo e già che ci sono strillo: NON si devono regalari cani, né altri esseri viventi … a meno che, ovviamente, non si sappia in partenza che si tratterebbe di un regalo voluto e gradito.
Ma questo vale quando si tratta di adulti, non di bambini che una scelta responsabile e duratura non sono assolutamente in grado di farla.

E se dopo aver meditato, ragionato e seguito le regolette base, avrete ancora intenzione di acquistare un cucciolo per Natale, per carità del cielo ANDATE SOLO IN UN BUON ALLEVAMENTO ed evitate come la peste negozi, fiere del cucciolo, mercatini e affini. Che sono sempre ad altissimo rischio, ma sotto Natale ancora di più, per i motivi visti sopra.

Ricordate che ogni dannatissimo anno migliaia di bambini, i cui genitori speravano di regalare loro una grande gioia, hanno vissuto invece l’incubo di veder soffrire e morire tra le loro braccia il cucciolo che avevano tanto sognato.

NON E’ PENSABILE che questo si ripeta ancora solo perché qualche emerito imbecille si lascia ancora intortare dagli “spacciatori di cuccioli” che appestano giornali e web (e sotto Natale, a volte, anche le nostre strade e piazze: perchè le fiere del cucciolo continuano ad imperversare e sono ancora pochissimi i sindaci che hanno deciso di negare loro i permessi).
Se comprate un cucciolo in negozio, o alla fiera del paese, e questo vi muore dopo una settimana, non è sfortuna: è soltanto colpa vostra.
Anche questo, mettetevelo bene in testa.
E mettetevi bene in testa che il motivo per cui qualcuno vi offrirà, che so, un cucciolo di bulldog a 400 euro, quando il prezzo in allevamento supera i 2000, non è il “buon cuore” del venditore, né la vostra faccia simpatica e tantomeno il fatto che gli allevatori siano “tutti ladri”.
E’ solo il fatto che si tratta di cuccioli allevati  MALE, a costo zero, senza controlli sanitari e senza le dovute attenzioni.
E’ solo per questo che costano poco, ed è per questo che tanto spesso muoiono: non certo perché ci sia in giro il demonietto dei cuccioli sfigati che ha voluto fare un dispetto proprio alla vostra famiglia. Fatemi, ma soprattutto FATEVI un grande regalo di Natale, voi che leggete queste righe: aiutate la cinofilia seria, la cinofilia vera, quella fatta di passione e di sacrifici, e cercate di non farvi bidonare dai cagnari di ogni forma e colore.

Se proprio volete un cucciolo per Natale, lasciate perdere gli annunci dei sedicenti “privati” sul web, o almeno andate moooolto a fondo prima di prenderli in considerazione (ormai, almeno sette volte su dieci, non si tratta affatto di provati ma di rivenditori di cani dell’Est).
State alla larghissima dai negozi e dalle fiere.
L’ho già detto dodici volte? E lo ridico per la tredicesima:  NON LASCIATEVI ABBAGLIARE nè dalle lucine natalizie, né dai cuccioli vestiti da Babbo Natale, né dai presunti “affaroni”.
Perché che voi prendiate una fregatura, mi importa relativamente poco: se ve infischiate dei consigli e poi sbattete il naso, ben vi sta.
Ma il fatto è che l’ignoranza e la presunzione degli umani si trasforma poi in sofferenze inumane per i cani, vittime innocenti delle quali NON ci si può bellamente infischiare.
Quindi, per favore… almeno questo Natale, fate in modo che la crisi economica la sentano, e bella forte,  i cagnari. Che così, magari, cambieranno mestiere: senza che facciano pena a nessuno, e con grande beneficio per tutti.

Autrice, Valeria Rossi

 

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